Chi è ANTONIO MAGLIO, l’inventore delle Paralimpiadi: «Siamo tutti speciali»
Oggi la disabilità è vista come uno stato di quasi normalità da trattare con sensibilità e amore. Oggi una persona con disabilità può permettersi molte cose nella vita, dallo sport alla recitazione, ad un lavoro soddisfacente. Purtroppo non è stato sempre così. In passato venivano considerati degli errori della natura, soggetti da trattare senza speranza di una cura, venivano rinchiusi nei cronicari: venivano ingessati a letto e sedati con la morfina in uno stato di semi incoscienza. Ovviamente dopo poco tempo morivano. Finché, piano piano, il vento è cambiato. Uno degli artefici di questo cambiamento è stato Antonio Maglio, medico e consulente dell’Inail (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro) che dedicò tutta la sua vita al recupero dei disabili. La sua storia è raccontata nel film tv della Rai “A Muro Duro”. Maglio è interpretato da Flavio Insinna. Clicca qui per vedere il film.
LA STORIA DI ANTONIO MAGLIO
Nato nel 1912 in Egitto, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia si specializzò nella riabilitazione dei disabili cercando di innovare le tecniche utilizzate allora per cambiare il paradigma dei trattamenti. Anche per questo nel 1957 fu nominato direttore del neocostituito Centro Paraplegici “Villa Marina” di Ostia e qui Maglio intensificò le sue innovazioni. Si ispirava in particolare alle idee del neurologo anglo-tedesco Ludwig Guttmann introducendo lo sport come riabilitazione: ai suoi pazienti faceva praticare atletica leggera, nuoto, pallacanestro, scherma, tennistavolo, tiro con l’arco.
Già nel 1956 aveva portato i suoi pazienti ai Giochi internazionali di Stoke Mandeville, la competizione parallela alle Olimpiadi per atleti in carrozzina organizzati proprio da Guttmann, all’epoca direttore del più importante centro di riabilitazione motoria inglese. Antonio Maglio era d’accordo con le idee di Guttmann ma si rendeva conto che bisognava fare un passo in più. E così convinse Guttmann a spostare l’edizione del 1960 dei Giochi da Stoke Mandeville a Roma.
CHI ERA LUDWIG GUTTMAN
È stato una vera benedizione per il genere umano. Nato nel 1899 in Polonia, si laureò in medicina in Germania e prima della seconda guerra mondiale Guttmann fu una delle figure più importanti della scuola neurologica tedesca. Poi scoppiò la guerra e fu costretto a fuggire in Inghilterra. Qui gli fu chiesto di guidare il “Centro Nazionale di ricerca sulle lesioni del midollo spinale”, situato presso l’ospedale di Stoke Mandeville, vicino Londra.
Fu in questa struttura che cominciò a inserire lo sport come metodo principale di terapia, al punto da organizzare i famosi Giochi di Stoke Mandeville per persone con disabilità, cresciuti nel tempo fino ad avere oltre 130 partecipanti stranieri, cosa che impressionò l’opinione pubblica internazionale e anche lo stesso Antonio Maglio.
Sulla storia, nel 2012 la BBC ha realizzato il film “The Best of Men” (“il meglio degli uomini” in italiano). Il film si trova anche su Youtube in versione integrale.
LE PARALIMPIADI DI ROMA DEL 1960
L’idea di Antonio Maglio non era casuale: nel 1960 a Roma si sarebbero tenute le Olimpiadi tradizionali e per questo i Giochi di Guttmann avrebbero avuto una risonanza maggiore. Grazie alle sue conoscenze, riuscì ad organizzare i Giochi presso il complesso sportivo “Tre Fontane” e alla piscina del Foro Italico. Fu una svolta. Per il Comitato Paralimpico Internazionale, quella fu la prima edizione delle Paralimpiadi. La prima edizione delle Paralimpiadi organizzate da Antonio Maglio richiamarono circa 400 atleti da 23 Paesi che gareggiarono nel tiro con l’arco, nel giavellotto, nella pallacanestro, nel nuoto e nella scherma. La competizione si disputò dal 18 al 25 settembre.
IL FILM TV CON FLAVIO INSINNA
Si chiama “A Muso Duro” ed è un film tv in onda su Rai 1 e in replica in streaming su RaiPlay. A interpretare Antonio Maglio è Flavio Insinna che, tra l’altro, ha conosciuto il vero Antonio Maglio (scomparso nel 1988). Lo conobbe quando aveva solo 11 anni perché suo padre lavorava nella Clinica “Santa Lucia” di Roma dove lavorava Maglio. Era il 1976 e il giovanissimo Flavio fu portato dal suo padre alle Paralimpiadi che si svolgevano in Canada. Era il suo premio per la promozione. Insinna ancora ricorda l’emozione:
«Quell’esperienza è stata un concentrato di emozioni: dolore, forza e voglia di ripartire. Mio padre mi ha insegnato che siamo tutti speciali, ma qualcuno ha bisogni un po’ più speciali. La vita è una maratona da fare tutti insieme e, se tu hai un problema, non ti devi fermare, sono io che devo rallentare per aspettarti».
Foto: Rai
© Riproduzione riservata.