La vera storia della canzone “GIRO GIRO TONDO”, da film horror. E quando la riascolterai, ti verranno i brividi


Tutti conoscono la canzone “Giro giro tondo“, chi non l’ha mai cantata e ballata almeno una volta nella sua vita? È una delle canzoni per bambini più conosciute e amate in Italia, ma pochi sanno che dietro queste parole apparentemente innocue si nasconde una storia affascinante e un significato che affonda le radici nella storia europea. Una storia macabra. Che poi è un po’ quello che succede con le favole più famose (scopri la versione originale delle favole più amate, da Biancaneve a Cenerentola). E allora scopriamo l’origine, il significato e le diverse versioni di “Giro giro tondo”.

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Come funzione “Giro giro tondo”

Tutti sanno come si fa. I bambini si tengono per mano, formano un cerchio e girano in tondo, e poi cadono a terra tutti insieme alla fine della canzone fra grandi risate felici. È un momento di gioia e condivisione che unisce, ma guardando bene tutta la sequenza, e anche il testo, qualche dubbio sulle sue origini arriva. La storia di “Giro giro tondo”, infatti, inizia in un periodo storico oscuro. Siamo nel 1665 e la Gran Bretagna sta affrontando un’epidemia di peste terribile che sta decimando la popolazione. È in questo periodo che nasce la canzone “Ring a ring o’ roses” che descriveva i sintomi della malattia e alcune delle pratiche dell’epoca per far fronte alla devastazione causata dalla peste.

Il testo era:

Ring-a-ring o’ roses,
A pocket full of posies,
A-tishoo! A-tishoo!
We all fall down
Fishes in the water,
Fishes in the sea,
We all jump up,
with a 1, 2, 3!

Carina, no? Simpatica. Solo che:

Il ritornello inglese recitava: “Ring a ring o’ roses, a pocket full of posies. A-tishoo! A-tishoo. We all fall down”.

  • La frase “Ring a ring o’roses” indicava la prima apparizione della peste sulla pelle.
  • La frase “a pocket full of posies” si riferisce all’abitudine di portare con sé dei sacchetti di petali di rosa per resistere al cattivo odore dei corpi in decomposizione che affollavano le strade.
  • “A-tishoo” è il suono onomatopeico dello starnuto, un sintomo della peste.
  • L’azione di “fall down” (cadere a terra) rappresentava la morte, che arrivava inevitabilmente con la malattia.

Ogni verso della canzone rappresenta un elemento della peste: il rossore (le rose) che compariva sulla pelle, i fiori (posies) che venivano portati addosso per cercare di proteggersi (un po’ come le nostre mascherine) e soprattutto di mascherare il terribile odore dei corpi in decomposizione, e infine gli starnuti, segno inequivocabile della malattia che conduceva inevitabilmente alla morte, rappresentata dalla caduta finale (“We all fall down”). La canzone, quindi, era una sorta di macabro ricordo collettivo della tragedia che stava attraversando la popolazione.

Il Significato Simbolico di Giro Giro Tondo

Come mai in tempi così terribili, nacque una canzone per bambini del genere? Forse era un po’ come nel film “La vita è bella” dove il padre cerca di sdrammatizzare l’incubo che stavano vivendo. Un po’ come tutti abbiamo fatto durante la pandemia con i nostri bambini. E così la canzone tenta di sdrammatizzare quei periodi terribili della peste. Tuttavia, il fatto che il gioco termini con la caduta a terra, un gesto che simboleggia la fine, potrebbe essere visto come un modo per i bambini di affrontare, seppur inconsciamente, il concetto di morte e di accettare la fragilità della vita. In pratica, una lezione sulla vita e sulla morte. In questo senso, “Giro Giro Tondo” non è solo una canzone per bambini, ma un pezzo di storia che ha attraversato secoli, trasformandosi da una triste canzone sulla peste a un simbolo di infanzia e libertà.

In un certo senso, “Giro giro tondo” potrebbe essere vista come un esempio di come le società affrontano collettivamente le esperienze traumatiche, trasformando qualcosa di oscuro e doloroso in un’attività che celebra la vita e la comunità. Un po’ come quando tutti noi, durante i primi giorni della pandemia, ci siamo sentiti tutti vicini pur dovendo stare distanti. Quello in fondo era un grande girotondo simbolico.

L’evoluzione della canzone in Italia

Quando “Ring a ring o’ roses” è arrivata in Italia, la canzone ha subito delle modifiche per adattarsi alla cultura locale. La versione italiana ha perso gran parte del suo contenuto originale legato alla peste, trasformandosi in una filastrocca apparentemente spensierata, ma che mantiene un eco del suo passato nell’atto finale di “cadere a terra”. Esistono diverse versioni di “Giro giro tondo” che variano da regione a regione. La strofa più comune è quella che tutti conoscono: “Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra!”. Tuttavia, altre versioni includono strofe aggiuntive, come:

  • “Giro girotondo, il mare è fondo, tonda è la terra, tutti giù per terra!”
  • “Giro girotondo, l’angelo è biondo, biondo è il grano, tutti ci sediamo!”
  • “Giro girotondo, il pane è cotto in forno, buona è la ciambella, tutti giù per terra!”
  • “150 la gallina canta, lasciatela cantare, si vuole maritare”
  • “Giro giro tondo, com’è bello il mondo, ci son tanti bambini, i fiori e gli uccellini”
  • “L’erba e tanti frutti il mare c’è per tutti, il cielo e la terra, tutti giù per terra”

Queste variazioni mostrano come la canzone si sia evoluta nel tempo, mantenendo il suo nucleo originario ma arricchendosi di nuove sfumature a seconda delle diverse tradizioni locali.

Foto: KidzinMind

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