Come partecipare a “Temptation Island”? Raffaella Mennoia rivela come sceglie le coppie e altri segreti. E su Alberto Angela… «sono dispiaciuta!»


Sembra che questa estate tutti abbiano scoperto che l’Italia si appassiona a “Temptation Island“. Il fatto che la Rai abbia interrotto la trasmissione di Alberto Angela per via dei bassi ascolti, dovuti proprio al successo dello show di Maria De Filippi, ha sconvolto tutti, ma purtroppo il pubblico italiano ha la memoria corta. Sono anni che “Temptation Island” ha una media di ascolti vicina al 30% e dietro al successo di questa trasmissione c’è soprattutto una persona: Raffaella Mennoia.

Ecco come sceglie le coppie di “Temptation Island”

Sin dagli inizi, ma soprattutto negli ultimi anni, “Temptation Island” è un progetto seguito interamente da Raffaella Mennoia come responsabile. È lei che sceglie le coppie, è lei che dà le indicazioni, è lei che segue tutto il progetto. La trasmissione è prodotta dalla Fascino di Maria De Filippi ma, a differenza di “C’è posta per te”, “Tu sì que vales” e “Uomini e donne” (altra trasmissione di cui la Mennoia è responsabile), in “Temptation Island” Maria non appare mai.

La trasmissione nasce con i casting delle coppie che vengono scremati dalla squadra di autori, ma poi è lei che sceglie. Gli incontri avvengono personalmente e durano circa tre mesi in cui Raffaella Mennoia arriva a incontrare oltre 150 coppie, anche 4 al giorno. Con così poco tempo, come fa a scegliere le coppie giuste? Perché in fondo il vero successo di “Temptation Island” è proprio il cast (è lo stesso discorso per ogni reality, con la differenza che lei li sa scegliere, gli autori di altri reality evidentemente no).
Sono tanti? Dipende, perché lei è la stessa che sceglie anche i tronisti e troniste di “Uomini e donne” e anche li incontra centinaia di potenziali candidati, poi pochi si siedono sul trono, gli altri finiscono a fare i corteggiatori o le corteggiatrici.

Come fa a sceglierli nel modo corretto? Ha una tecnica efficace: «Devi pensarli separati, queste coppie insieme non stanno mai, se non nel falò di confronto, allora devi unire le informazioni che devono essere compatibili», ha rivelato a “Chi”, spiegandosi meglio a “Repubblica”:

«Entrano nella stanza dove faccio il casting e parlo singolarmente con lui e con lei. Se mi appassiono a quello che mi raccontano nel primo quarto d’ora è andata. Cerco di capire il motivo per cui vogliono partecipare, prendo appunti, vedo una media di quattro coppie al giorno» (Raffaella Mennoia).

Cerca soprattutto di capire se non si trova di fronte a coppie non reali, ma costruite al volo pur di partecipare, o se davanti ha dei “traditori seriali“. In questi casi lei li rifiuta subito perché il finale della vicenda sarebbe scontato e la trasmissione non avrebbe il successo che ha, dovuto al fatto che le coppie fanno un percorso durante le settimane di registrazione, e se uno dei due si butta subito fra le braccia di più tentatori/tentatrici possibili senza curarsi delle conseguenze, il racconto non sarebbe più interessante.

Perché partecipare a “Temptation Island”?

Ma perché le coppie decidono di mettersi alla prova davanti alle telecamere sapendo che tutta Italia guarderà le loro vicende? Lo rivela la stessa Raffaella Mennoia che ormai ha talmente tanta esperienza, anche dovuta a “Uomini e donne”: «perché c’è una possibilità (su un milione, ma c’è) di realizzare i due desideri più desiderati in un colpo solo: trovare il successo e trovare l’amore». Per farlo, però, i personaggi non devono recitare dei ruoli, devono essere loro stessi. Se poi sono fatti in un certo modo, va bene ed è lo scopo dei casting, ma non devono far finta di essere qualcun altro/a sono per diventare personaggi virali sul web e aumentare i follower.

L’incontro con Maria De Filippi

Il rapporto professionale tra Mennoia e De Filippi è iniziato casualmente nel 1996, quando Raffaella accompagnò un’amica ad assistere a una puntata di “Amici” che allora era un talk show. Dopo un suo intervento casuale che colpì l’autore Alberto Silvestri, le fu offerto di tornare nelle puntate successive. Quell’anno iniziava “Uomini e Donne” e la Mennoia fu messa a lavorare in redazione e non se ne è più andata diventando praticamente la responsabile prima del dating show pomeridiano e poi di “Temptation Island”. Lei ha subito amato questo lavoro e nonostante il diploma all’Accademia d’arte drammatica, Raffaella Mennoia non ha mai aspirato a diventare un’attrice, preferendo invece il ruolo di autrice e scrittrice (ha anche pubblicato il libro “Cupido spostati“) . Tuttavia, ha avuto una breve esperienza televisiva sostituendo una postina a “C’è Posta per Te” e se la cavò piuttosto bene.

Oggi Raffaella Mennoia è una donna di successo, una delle autrici più stimate della tv italiana, ma lei ammette che deve tutto a Maria De Filippi che le ha insegnato tutto. Soprattutto che bisogna puntare alla verità:

«La verità è la cosa più interessante che ci sia. Questa è la prima delle due grandi lezioni di Maria De Filippi» (Raffaella Mennoia).

Una donna innamorata

Nonostante il suo impegno con “Uomini e Donne” e la scrittura di un libro romantico, Raffaella Mennoia si descrive come poco sentimentale: «Non so perché. Non ho mai visto un film romantico in vita mia. Sono concreta, molto presente, ma non ho bisogno di fiori e dichiarazioni», disse tempo fa. La sua storia d’amore con Alessio Sakara, con cui vive un rapporto solido e felice, sembra rispecchiare in qualche modo la trama del suo libro e anche se non ha priorità nel matrimonio, crede fermamente nell’amore: «Credo nell’amore, ma non che una firma possa determinare alcunché».

La critica: è una fiction?

Raffaella Mennoia giura che quello che vediamo a “Temptation Island” sia tutto vero, che le coppie partecipanti vogliano davvero capire se il loro è un amore sincero, ma è ovvio che il dubbio viene. Intanto, rispetto alle prime edizioni, le coppie partecipanti sono sempre più di recente costituzione. Martina e Raul stanno insieme da 10 mesi, Vittoria e Alex, Giulia e Luca e Christian e Ludovica da poco più di un anno. Se dopo così poco tempo già si deve andare in una trasmissione che è l’equivalente mediatico di una terapia di coppia, qualche dubbio viene.

Poi è il concetto stesso della trasmissione che fa pensare. D’accordo che quando si sta lì ci si dimentica delle telecamere e possono nascere relazioni sincere, ma i tentatori e le tentatrici sono persone che stanno lì per lavoro con un ruolo preciso: provare a far capitolare i partecipanti: non stanno lì perché hanno visto i partecipanti e hanno chiesto di partecipare (come accade a “Uomini e donne”) Quindi, al partecipante che si sente dire parole dolci da un tentatore o una tentatrice, non viene il dubbio che queste parole abbiano uno scopo da contratto?

Il dubbio che sia tutta una fiction indiretta (nel senso che i partecipanti non recitano un copione, ma si comportano come si comporterebbero i partecipanti a una trasmissione del genere) è molto forte, ma è davvero rilevante per il pubblico? Che sia “Temptation Island” o una soap opera con una sceneggiatura cambia poco. Ciò che conta è appassionarsi alle vicende di persone con cui possiamo immedesimarci.

Abbiamo bisogno di leggerezza

«È un programma estivo, leggero. Con tutto quello che succede, non guasta. Poi la gente si identifica, vede quello che potrebbe capitare al vicino di ombrellone. Il fenomeno è questo». Parole di Raffaella Mennoia che ha perfettamente fotografato il motivo per cui “Temptation Island” è un successo clamoroso sin dalla prima edizione. Viviamo in tempi di crisi emotiva, con i social che anziché farci diventare più socievoli ci hanno fatto diventare più chiusi e anestetizzati alle emozioni: le viviamo per far contenti i follower, non per goderceli. Senza considerare la pandemia, le guerre… insomma, oggi la gente vuole rilassarsi, non pensare ai problemi reali della vita. Il cinema straniero, ad esempio, l’ha capito e infatti i film e le serie più viste sono i thriller o le commedie dove si ride e ci si distrae e basta. Il cinema italiano, invece, non l’ha ancora capito e vediamo ancora film con malattie, disperazione, analisi introspettiva. Ma anche basta! “Temptation Island” non ci fa fare alcuna analisi, se non quella affettiva e dell’amore. Malattie, crisi economica, professionale, situazione delle minoranze, bullismo, tutto viene accantonato per qualche ora. Quindi ben vengano trasmissioni come “Temptation Island”!

E questo spiega anche perché i talk show e i programmi culturali di approfondimento oggi non funzionano più. O meglio, possono anche funzionare ma se trovano la concorrenza di programmi leggeri (da “Temptation Island” a “Ciao Darwin” ecc.) sono destinati a fallire. Non è colpa di Alberto Angela e di “Noos” o degli altri divulgatori che sono programmi eccellenti che piacciono anche a chi fa trasmissioni diverse. Raffaella Mennoia, ad esempio, pensa che Alberto Angela «fa un programma stupendo. Sono anche un po’ dispiaciuta», dice l’autrice riferendosi alla chiusura anticipata di “Noos”.

Il fatto è che in questo momento la maggioranza delle persone è sotto pressione psicologicamente e ha tanta voglia solo di distrarsi. Semmai il problema è di chi ha deciso di mettere Alberto Angela in concorrenza contro “Temptation Island”…

Foto: Instagram. Fonti: TV sorrisi e canzoni, Chi, Repubblica

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