FLAVIO INSINNA con “Famiglie d’Italia” rilancia la tv che ci piace: «La vera sfida è riuscire a creare un clima simpatico»


«Dopo cinque anni all’Eredità mi sarei sostituito pure io. Non mi piace fare e rifare le stesse cose, sento il bisogno di rischiare». Con queste parole a “Oggi”, Flavio Insinna ha spiegato la sua decisione di lasciare il porto sicuro della Rai per approdare a La7 (e La7d in replica) per condurre il game show “Famiglie d’Italia”, un gioco che adoriamo giorno dopo giorno. Un gioco in cui si vince un premio in denaro, certo, ma soprattutto un momento per rilassarsi, staccare il cervello dalle tante difficoltà di questi anni, per divertirci. E in questo Flavio Insinna è un maestro.

Basta tristezza nei game show

All’estero lo hanno capito da un pezzo, da noi ancora no. In Italia si pensa ancora che un prodotto artistico abbia successo solo se fa spuntare la lacrima, se fa commuovere. L’emotainment, come si chiama, è ormai ovunque e non ci lascia mai. Ogni intervista deve puntare a far piangere l’intervistato (e quindi gli spettatori) e anche i game show, quelli che per definizione devono distrarci, fanno di tutto per far raccontare le storie strappalacrime dei concorrenti. Lo stesso vale per i reality, i talent, i talk show. Per dire, Stefano De Martino era simpatico nei suoi show, poi va ad “Affari Tuoi” e ecco le domande sul cosa fare con i soldi che vince, il pensiero a chi non c’è più, le malattie ecc. Anche basta! Ognuno di noi ha le sue sfighe e tirarle fuori non è “una tv fatta col cuore”, ma è una tv che sfrutta la lacrima, che ci marcia. Ecco perché “Famiglie d’Italia” è quasi una benedizione: si ride, si scherza, si gioca e i concorrenti sono felici, ridono. Non significa che non abbiano problemi, anzi, ma che per un’oretta li mettono da parte. Insinna è in grande forma. Liberato fai vincoli de “L’Eredità” e della Rai, Insinna è tornato quello di sempre, quello dei primi tempi di “Affari tuoi”, strabordante, ironico, divertente, un simpatico giullare (nel senso buono del termine) che crea un clima di festa. Corre di qua e di là, scherza con i concorrenti, ride, fa battute, ma senza mai esagerare, sempre nel rispetto dei concorrenti che infatti stanno allo scherzo, giocano, ridono. E quanto è bella una risata spontanea?

Il gioco conta relativamente

“Famiglie d’Italia” è l’adattamento italiano di “Family Feud“, uno dei format più longevi della storia della televisione tanto che negli Stati Uniti è andato in onda per la prima volta nel 1976. Si basa sui sondaggi: Insinna legge una domanda che è stata fatta ad un panel di 100 persone e le due famiglie si sfidano per indovinare le risposte. Cosa c’è di diverso da “100% Italia” su Tv8 o da “Ti sembra normale” su Rai2 di qualche anno fa? Il concetto è lo stesso, i sondaggi. La differenza è proprio Insinna al punto che alla fine i sondaggi vanno quasi in secondo piano. Che poi non è lo stesso con “Avanti un altro”? Ci sono domande e risposte, la differenza la fa il conduttore, in quel caso Paolo Bonolis. Ecco perché Amadeus perde pubblico se passa dalla Rai a Nove, perché Amadeus è simpatico, ma non “fa” il programma, non è un valore aggiunto, è un eccezionale conduttore ma non un istrione come Bonolis o Insinna. Lo stesso discorso vale per Gerry Scotti dove cambiano i format, ma la sua conduzione è sempre la stessa e infatti non funzionò quando condusse “Avanti un altro” al posto di Bonolis.

«Ci sarà pure qualche argomento più profondo, ma cercheremo soprattutto di divertirci. La vera sfida è riuscire a creare un clima simpatico, quello del gioco da tavolo tutti insieme la domenica, per cui le persone ci scelgono sia per venire a giocare sia per seguirci da casa.» (Flavio Insinna, “Tv Sorrisi e canzoni”)

La lezione di Gianni Morandi

Insinna è davvero convinto che sia importante ridere e divertire il pubblico e lo è ancora di più quando sentì Gianni Morandi a cui in un’intervista chiesero: «“Come ha fatto a fare bene il Festival di Sanremo?”. – ha ricordato Insinna recentemente – Lui rispose: “Devi ridere tanto, pure quando non c’è da ridere. Perché se ridi, la risata si espande e anche se c’è un problema, o se ce ne sono due o tre, si risolveranno. E se non si risolveranno non è la fine del mondo”. Se non sei felice non puoi spandere felicità intorno a te. Bisognerebbe sempre ricordare come giocavamo agli inizi e continuare a divertirci con il nostro lavoro, che è meraviglioso».

Gli ascolti di “Famiglie d’Italia”

È ovvio che il passaggio dal preserale di Rai1 a quello di La7 porta una contrazione di ascolti e Insinna, abituato ai milioni di spettatori di “L’Eredità” deve accontentarsi di molti meno spettatori, che però stanno crescendo. Ad esempio, venerdì 18 ottobre ha raccolto 301.000 spettatori (2,1%) su La7 alle 18,30 e non ci sono i dati della replica su La7d alle 20 che sta diventando un appuntamento fisso per chi vuole rilassarsi all’ora di cena avendo perso l’appuntamento precedente.

L’addio alla Rai per cercare nuovi stimoli

Insinna ha più o meno sempre lavorato in Rai, o con le fiction o con i game show come “Affari tuoi” e “L’Eredità”, a parte una parentesi su Canale 5. Ovvio che l’addio a “L’eredità” è stato difficile, ma per lui è stato un fatto normale: «Dopo cinque anni di “Eredità” era ora di cambiare. Ne aveva bisogno il programma e ne avevo bisogno io. In queste settimane sto incontrando persone nuove, stimoli nuovi. Perciò non posso che ringraziare e continuare il viaggio. Rimangono l’affetto e la riconoscenza», ha detto il conduttore-attore a “Oggi” aggiungendo che:

«Ci sono i cicli, ogni cosa ha il suo tempo. Le tre grandi fasi della mia vita sono state Don Matteo, Affari tuoi e L’Eredità, e in ognuna c’è un pezzo di cuore. Se sei stato felice, quel ricordo, quell’esperienza, quell’affetto nessuno te li potrà mai togliere.» (Flavio Insinna, Oggi)

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