Come gestire un CONFLITTO DI COPPIA: I consigli per non finire in guerra ad ogni discussione
Domanda: Mi capita spesso di discutere con il mio compagno. Poi ci restiamo male tutti e due, come possiamo evitare un conflitto di coppia?
Capita di discutere in coppia, a volte per cause importanti (cambiare città, fare un figlio…), e a volte per motivi più futili (cosa mangiare stasera, quale film guardare…) che però nascondono motivazioni più serie. L’ideale è sempre il parlarsi e non tenersi tutto dentro. Ok, ma come fare? Perché va bene il confronto, va bene anche un conflitto di coppia, ma se si parte da posizioni contrastanti è difficile gestire tutto senza che si finisca in guerra. Ecco qualche consiglio:
- Non divagate: A volte la ragione per cui si litiga è seria e va affrontata in modo altrettanto serio. Ciò che va evitato, però, è quello di deviare la discussione rimanendo il più possibile sul tema che si sta affrontando. Ad esempio, passare dal «voglio un figlio» al «non mi hai fatto comprare l’auto che volevo». Una delle due parti vuole un figlio? Discutete solo di quello.
- Non dovete cedere: Arrivare a una soluzione significa che entrambe le parti sono contente di questo risultato. Se invece una delle due ha ceduto tagliando corto, la discussione non è affatto finita, ma solo rinviata alla prossima scintilla. Non dovete arrendervi («Tanto hai sempre ragione tu»), ma cercare una soluzione che piaccia a entrambi. Quindi evitate anche addii improvvisi e anticipati: se fate scoppiare una bomba, poi non potete andarvene («Con te non si può parlare») appena l’altra parte risponde a tono. Rimanete lì e finite la discussione.
- Lasciate il passato o il futuro: La discussione è oggi quindi oggi è successo qualcosa che non vi sta bene. Eppure ad un certo punto iniziate a tirare fuori episodi del passato oppure ipotetici scenari futuri. Pensate all’oggi, il passato è passato e non potete cambiarlo: potete impararare da esso, ma solo per migliorare il futuro risolvendo l’oggi. Però, se ritorna ad ogni discussione, allora è il caso di risolvere quel groviglio che si porta avanti da tempo, come spiegato nel punto precedente.
- È un conflitto di coppia, lasciate stare “gli altri” e i sentimenti: La discussione è fra voi due e riguarda solo la vostra coppia. Quindi metterci in mezzo “gli altri” (la famiglia, gli amici, il calcetto, le colleghe ecc.) non ha senso perché non fate altro che avvelenare il clima del confronto in coppia. Che invece deve rimanere disteso, magari con toni accesi, ma sempre limitato al raggio di azione della coppia.
- Mai 60% e 40%: Dovete sempre trovare la soluzione in equilibrio. Non ce ne accorgiamo ma nelle coppie c’è quasi sempre un disequilibrio da una parte. Vuoi per le differenze di personalità, di carattere, di ceto sociale, di ruolo professionale, volendo anche di salario, tant’è che lui ha il dominio su di lei o viceversa. Questo disequilibrio, però, è percepibile solo all’esterno, perché in realtà si tratta di un equilibrio che la coppia ha trovato per funzionare. Un equilibrio che però è destinato a scoppiare quando c’è una discussione perché chi ha il dominio (spesso senza rendersene conto) potrebbe stupirsi delle richieste dell’altro, e chi invece tende un po’ a subire la personalità dell’altro potrebbe esplodere tirando fuori tutta quella tensione accumulata nel tempo. Cercate invece di correggere questa disparità il prima possibile: nella coppia non deve esserci uno che comanda, seppure inconsciamente, deve esserci un equilibrio.
- Le tre stanze: A volte non è semplice chiudere una discussione in modo positivo con la soddisfazione di entrambi. Se questo capita su alcuni temi non fondamentali («Che film guardiamo stasera?») allora forse i motivi sono da ricercare altrove perché questi sono solo dei pretesti che le coppie usano per evitare le rotture: litigano sul film per non ammettere che non vanno d’accordo su temi più importanti.
- È davvero importante? Potete discutere in modo acceso, potete arrabbiarvi come mai prima d’ora, ma la domanda più importante di tutte è: ne vale la pena? Che sia un film, il desiderio di una Playstation, di un film o di fare più volte l’amore, oppure il dove andare in vacanza o l’invitare gli amici a cena conta poco. Quando è partita la discussione, fermatevi un attimo e chiedetevi: vale la pena fare una guerra per tutto questo?
LE TRE STANZE DELLA CONCILIAZIONE
Per gestire un conflitto di coppia serve un lavoro di cucitura fra le due parti che devono trovarsi in un terreno comune. È come se ci fossero tre stanze: ogni partner è in una stanza con i suoi giochi, le sue passioni, i suoi amici ecc. Le stanze non si muovono, sono fisse, quindi se ognuno resta dentro la propria, la coppia non funzionerà mai. Piuttosto dovete uscirne ed entrare nella terza stanza che inizialmente è vuota, piena solo della passione, dell’amore, o di quello che vi ha fatto mettere insieme. Ora dovete riempirla con le cose che piacciono a entrambi. Questo non significa che dovrete svuotare quelle personali né che dovete cancellarle: è bene che ognuno abbia le sue passioni, ma dovete cercare le cose che avete in comune. A quel punto avrete meno discussioni.
GUIDA ALLA GESTIONE DI UN CONFLITTO DI COPPIA (E NON SOLO)
I conflitti sono un elemento essenziale delle relazioni animali e, quindi, anche umane. Sono i conflitti a far muovere il mondo tramite degli scossoni che portano comunque a un altro livello. Quindi non si possono evitare, e sarebbe anche sbagliato, ma si può imparare a gestirli per sfruttare il loro enorme potere. Per questo ti consigliamo il libro “Non mi arrabbio più – Guida pratica alla gestione dei conflitti” di Daniele Giudici. Qui trovi le motivazioni per cui finiamo per litigare ma, soprattutto, i modi per uscirne vincitori e migliorati.
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