Il film “Fly Me to the Moon” è una storia vera? Quasi, ma il FINTO ALLUNAGGIO sembra ci sia stato davvero!
Il vero finto allunaggio
Una cosa che pochi sanno è che fu realmente realizzato un “piano B”, ovvero un finto allunaggio e che fu realmente girato da Stanley Kubrick. Lo riporta il sito PassioneAstronomia che racconta tutta la storia. Questo è un sito di informazione e non divulga fake news o altro e racconta bene questa vicenda. Perché sarebbe stato scelto proprio Kubrick? Perché nel 1968 aveva vinto l’Oscar per i migliori effetti speciali con “2001: Odissea nello spazio” che quindi sapeva gestire la migliore tecnologia di effetti speciali presente in quel momento sul mercato.
Secondo il sito, l’allora presidente Richard Nixon (che era appena stato eletto nel gennaio 1969) voleva risolvere la questione Vietnam ma intanto doveva distogliere l’attenzione degli americani e del mondo da quello che era un fallimento clamoroso nella guerra in Vietnam che era iniziata il 1º novembre 1955 e che non sembrava avere fine. Nixon vinse le elezioni anche per aver promesso un fantomatico “piano segreto” per risolvere la guerra. Nel frattempo sentiva la pressione dell’URSS in pieno periodo di Guerra Fredda, quindi sembra che Nixon abbia chiesto alla NASA di accelerare i tempi del primo uomo sulla Luna sentendosi rispondere che ci voleva più tempo. Lui disse comunque di spingere forte per arrivare alla riuscita del progetto e, intanto, decise di girare un filmato falso da utilizzare solo in caso di fallimento.
Questo filmato sarebbe stato realizzato dalla Metro Goldwyn Mayer negli studi di Londra, con Stanley Kubrick alla regia, sfruttando la sua abilità nel creare effetti speciali realistici. La troupe era composta da agenti della CIA, con tre agenti della CIA (poi inviati in Vietnam) che avrebbero recitato il ruolo degli astronauti.
Le “prove” del finto allunaggio di Kubrick
Da anni le teorie complottistiche citano Kubrick come regista dell’allunaggio, e citano prove inserite qua e là nei suoi film, a partire dal film “Shining” (1980) dove si vede il maglione indossato dal bambino Danny con l’immagine del razzo e la scritta “Apollo 11”, il cambiamento del numero della stanza dell’Overlook Hotel da 217 (come nel libro) a 237, che rappresenterebbe la distanza in miglia tra la Terra e la Luna (anche se in realtà sono 238.000 miglia). O come quando Jack urla alla moglie le sue responsabilità nei confronti dell’Overlook Hotel, una metafora sul fatto che lui non poteva raccontare la verità sull’allunaggio. Tutte prove affascinanti ma smentite praticamente da tutti e dai fatti.
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