Le risposte ai DUBBI DELLA LINGUA ITALIANA più frequenti
Domanda: L’italiano sembra facile, ma non lo è. Vorrei parlare meglio e, soprattutto, vorrei scrivere meglio ma sono piena di dubbi sull’italiano!
La lingua italiana è piena di insidie e per parlarlo bene ci sono tante regole da seguire. A tutti è capitato di chiederci ”Ma come si scrive?” perché non siamo tutti esperti, anche se in effetti l’unico modo per evitare problemi è quello di studiare prima come si scrivono certe parole, in modo da non farci cogliere impreparati.
Questo non basta, però, e allora ecco alcuni dubbi ed errori più frequenti:
- Problema: I DUBBI DI GRAMMATICA
- Problema: USARE O NO L’ACCENTO?
- Problema: USARE O NO L’APOSTROFO?
- Problema: USARE I NOMI INVARIABILI
- Problema: SI METTE L’ARTICOLO DAVANTI AI NOMI PROPRI?
- Problema: COME SI FANNO I PLURALI DEI COLORI?
- Problema: SI DICE IMPARARE O INSEGNARE?
- Problema: QUALE PAROLA USARE?
Problema: I DUBBI DI GRAMMATICA
- A ME Ml: Non è una forma scorretta, ma semplicemente sconsigliata, soprattutto in ambito accademico.
- INVECE: Non dovrebbe mai essere proceduto da “ma” e “mentre”, è preferibile utilizzare “e”.
- MA PERÒ: Alcuni lo considerano errore perché è visto come una ripetizione, ma in realtà si può dire perché è un rafforzativo.
- MIGLIORE: È già un comparativo, quindi non si può dire “più migliore”.
- NEVICARE: È un verbo impersonale e si può dire sia “è nevicata” che “ha nevicata”.
- OTTIMO: È il superlativo di “buono”, quindi è errore grave dire “più ottimo”.
- OVUNQUE: È corretto, ma si può dire anche “dovunque”, hanno lo stesso valore.
- PEGGIO: È il comparativo di “male” quindi non si può dire “più peggio”.
- PIOVERE: Si può dire sia “è piovuto” che “ha piovuto”, anche se il primo è preferibile.
Problema: USARE O NO L’ACCENTO?
- AMACA: La pronuncia corretta è con l’accento sulla seconda “a”: amàca.
- BAULE: La pronuncia corretta è con l’accento sulla “U”: baùle.
- FA: Ha diversi significati, tra cui il presente del verbo “fare” alla terza persona singolare ed una voce utilizzata nelle locuzioni avverbiali, ma non si usa mai con l’accento. Quindi “fa” è sempre sbagliato, indipendentemente dal significato.
- LILLA: Può indicare il nome di un colore o di una pianta, e in entrambi i casi è scritto senza accento. Quindi è errato scrivere “lillà“.
- QUA: Non vuole mai l’accento, perché è un monosillabo che non può essere confuso con nessuna parola uguale.
Problema: USARE O NO L’APOSTROFO?
-
- FRA: Non vuole mai né accento né apostrofo, anche quando indica l’abbreviazione della parola “frate”. Quindi “frà” e “fra’” sono sempre sbagliati.
- QUAL È: Si scrive senza apostrofo. È un errore molto grave scrivere “qual’è”.
Problema: USARE I NOMI INVARIABILI
Sono quelli che non cambiano né di genere e né di numero: non hanno la distinzione tra singolare e plurale, e tra maschile e femminile. In pratica rimangono sempre uguali.
- Esempi corretti: la calvizie, la frutta, il benessere, il maltempo.
- Esempi sbagliati: la calvizia, le frutte, i benesseri, i maltempi.
Problema: SI METTE L’ARTICOLO DAVANTI AI NOMI PROPRI?
I nomi propri di persona non devono mai essere preceduti da un articolo (ad esempio, ”ii” o ”la”) e quindi neanche da una preposizione articolata (ad esempio “della” o ”dai”). In molte parti d’Italia, invece, si usa, ma grammaticalmente non sarebbe corretto.Esempi corretti:
- Ho appena parlato con Monica.
- Prenderò un libro in prestito da Francesco.
- Voglio portare un regalo a Valentina.
Esempi sbagliati:
- Ho appena parlato con la Monica.
- Prenderò un libro in prestito dal Francesco.
- Voglio portare un regalo alla Valentina.
Problema: COME SI FANNO I PLURALI DEI COLORI?
Alcuni aggettivi che indicano un colore sono invariabili, quindi qualunque sostantivo essi accompagnino non cambiano mai né per numero né per genere.Esempi corretti:
- Quel ragazzo ha gli occhiali arancio.
- Indosserò delle calze rosa.
Esempi sbagliati:
- Quel ragazzo ha gli occhiali aranci.
- Indosserò delle calze rose.
Problema: SI DICE IMPARARE O INSEGNARE?
Sono due termini con significati diversi: ”insegnare” significa “spiegare qualcosa A qualcuno”, mentre “imparare” significa ”apprendere qualcosa DA qualcuno”. Quindi se una persona insegna, l’altra impara.Esempi corretti:
- Mio padre mi ha insegnato a guidare ed ho imparato in fretta.
- Voglio insegnarti ad usare il computer, così potrai imparare ad inviare la posta elettronica.
Esempi sbagliati:
- Mio padre mi ha imparato a guidare ed io ho imparato in fretta.
- Voglio impararti ad usare il computer, così potrai imparare ad inviare la posta elettronica.
Problema: QUALE PAROLA USARE?
- ANGURIA e COCOMERO: Sono entrambe parole corrette, solo sinonimi.
- ARANCIA e ARANCIO: Il primo è il nome del frutto, il secondo dell’albero, da non confondere tra loro.
- BRANCA: Indica una sezione di una disciplina o materia. non deve essere confusa con “branchia” che è invece una parte dei pesci.
- BURATTINO: È un pupazzo senza gambe, mosso dalle mani del burattinaio, e non deve essere confuso con la “marionetta”, che si fa muovere invece per mezzo di fili.
- CONSTATARE: È errata la forma “costatare”.
- CORREZIONE: Si scrive con una sola “z”. quindi è errore grave scrivere “correzzione”.
- DISFARE: Segue la coniugazione del verbo “fare”, quindi al passato si dice “disfacevo” (“dìsfavo” è sbagliato).
- ESTERREFATTO: Si scrive con due “r” quindi è errore scrivere “esterefatto”.
- FAMILIARE: È la forma più corretta; si può dire anche “famigliare” che infatti non è considerato errore ma è sconsigliabile.
- FLAGRANTE: Si riferisce ad un reato commesso e scoperto nello stesso istante; è importante non confonderlo con “fragrante” che significa invece “molto profumate”.
- FORMIDABILE: A differenza di ciò che si pensa comunemente non significa “bellissimo”, ma, al contrario, significa “terrificante” perché deriva dalla voce latina “formìdo”, cioè “terrore”.
- INCURVARE: Significa “piegare formando una curva” ed è diverso da “incurvire” che significa invece “diventare curvo nella persona”. È quindi importante non confonderli.
- INIQUO: Si scrive senza la “c”, quindi sono sbagliati sia “inicuo” che “inicquo”.
- IRRUENTE: È la forma corretta, preferibile ad “irruento”, che comunque non è considerato errore.
- LIQUIRIZIA: È la forma più corretta, mentre “Iiquerizia” e “Iiquorizia” sono varianti di uso popolare.
- MALE: Il comparativo di maggioranza è “peggio”, è sbagliato dire “più male”.
- MALEDIRE: È un composto del verbo “dire” e segue la sua coniugazione. Quindi si dice “maledicevo” e non “maledivo”.
- MURA: Sono quelle di una città o comunque un insieme di opere murarie.
- MURO: È quello di un palazzo o fabbricato.
- MUSULMANO: Si scrive con una sola “s” perché deriva dalla parola “muslim”.
- OBBEDIRE: È corretto, ma si può dire anche “ubbidire”, sono sinonimi.
- PRESEPIO: È la forma corretta, anche se “presepe” non è comunque considerato errore.
- PROFICUO: Si scrive con la “c”, è errore grave scrivere “profiquo”.
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