Dalla colomba all’Uovo: i 18 perché sui simboli della PASQUA che puoi rivenderti con i parenti


Domanda: Festeggiamo Pasqua, ma alcune cose non le capisco. Perché le Uova? Perché le Colombe? E che differenza c’è fra la Pasqua ebraica e quella cristiana?

La Pasqua è una festa molto sentita in tutto il mondo e subito dopo il Carnevale i negozi iniziano a riempirsi di uova di cioccolato, di colombe e di coniglietti di cioccolata. Ma qual è il significato della Pasqua? Cosa rappresentano questi simboli? Rispondiamo a tutte le domande!

PERCHÉ SI CHIAMA PASQUA?

La Pasqua originale è quella ebraica che si chiama Pèsach o Pesah. Il termine italiano Pasqua deriva da un errore di trascrizione in greco (pascha) che a lungo è stata interpretata come un riferimento alla passione di Gesù visto che in greco pascho vuol dire “patire”. Il termine passò successivamente in latino diventando poi l’attuale “Pasqua”. Ricordiamo invece che a Pasqua non si festeggia la passione di Gesù o la sua morte, ma la sua resurrezione.

PERCHÉ SI REGALA L’UOVO DI CIOCCOLATO?

L’Uovo di Pasqua ha diversi significati ma principalmente sono due:

• Religione Cristiana: L’uovo è paragonato alla tomba da cui Cristo è risorto.
• Simbolismo popolare: Rappresenta della rinascita della natura in primavera. Con questo significato si donavano le uova di gallina a fine inverno già in epoca pre cristiana.

Già gli antichi Persiani si scambiavano semplici uova di gallina all’avvento della stagione primaverile. Lo stesso facevano altri popoli antichi come gli Egizi (per loro il cambio di stagione era una sorta di primo dell’anno), i Greci e i Cinesi. Ad esempio le statue di Dioniso trovate nelle tombe in Beozia portano un uovo in mano, segno del ritorno alla vita. A volte le uova venivano rudimentalmente decorate a mano.

L’Uovo di Pasqua visto come se fosse la Tomba di Gesù è un simbolismo cristiano che viene dagli inizi della religione, anche se era un po’ diverso. In Mesopotania, infatti, i primi cristiani coloravano con erbe le uova di rosso in ricordo del sangue versato da Gesù sulla croce, ma è dal Medioevo che è iniziata la vera diffusione della Uova. Per la festa della Resurrezione (la Pasqua) si donavano uova di gallina spesso decorate. L’usanza dello scambio di uova decorate inizia fondamentalmente come regalo alla servitù.

PERCHÉ IL CONIGLIO È IL SIMBOLO DELLA PASQUA?

Il coniglio (in origine era la lepre) è un animale molto prolifico che in primavera inizia delle danze amorose che si possono vedere nei prati e per questo nell’antichità era visto come un simbolo di questo periodo dell’anno incentrato sulla rinascita della natura e sulla fertilità. Essendo il simbolo di questo periodo, nei secoli è stato associato alla Pasqua e alla consegna di regali ma solo dopo la celebre caccia alle uova. In particolare almeno dal XVII secolo quando si hanno le prime tracce di un coniglietto pasquale che portava i regali ai bambini  le uova di Pasqua. Nell’Europa Nord Orientale, il coniglio è simbolo di fertilità e di buon augurio primaverile e porta doni a tutti i bambini. In pratica è una sorta di Babbo Natale primaverile. I bambini, però, devono prima dare la caccia alle uova che il coniglietto dispettoso ha disseminato per tutto il giardino.

PERCHÉ SI FA LA CACCIA ALLE UOVA DI PASQUA?

Nell’Europa Nord Orientale, il coniglio è simbolo di fertilità e di buon augurio primaverile e porta doni a tutti i bambini. In pratica è una sorta di Babbo Natale primaverile. I bambini, però, devono prima dare la caccia alle uova che il coniglietto dispettoso ha disseminato per tutto il giardino.

La caccia alle uova è un gioco del periodo pasquale durante il quale le uova decorate o le uova di Pasqua vengono nascoste affinché i bambini possano trovarle.
Si tratta di vere uova sode, che sono tipicamente colorate o dipinte, uova artificiali fatte di plastica ripiene di cioccolato o caramelle, o cioccolatini a forma di uovo avvolti in carta stagnola di varie dimensioni sono nascosti in vari punti. Tante persone rinunciano ai dolci quanto il loro sacrificio quaresimale, gli individui li consumano dopo essersi astenuti da essi durante i quaranta giorni precedenti la Quaresim
Il gioco si fa spesso all’aperto, ma può essere giocato anche al chiuso. I bambini in genere raccolgono le uova in un cesto pasquale. Nelle tradizioni popolari della Germania meridionale era consuetudine aggiungere ulteriori ostacoli al gioco posizionando le uova in luoghi difficili da raggiungere tra ortiche o spine.

Simbolicamente è come se andassimo a caccia di Gesù nella tomba (simbolismo: Uovo = Tomba) e quando le troviamo è quella gioia che avevano le donne quando giunsero prima al sepolcro e scoprirono che Gesù non c’era più.

La caccia alle uova è anche nei Guinness dei primati: Homer, in Georgia (Stati Uniti) è nel grande libro dal 1985 quando organizzò un a gigantesca caccia alle uova con 80.000 uova da cacciare in una città di 950 persone.

PERCHÉ LE UOVA DI PASQUA SONO DECORATE E PERCHÉ CONTENGONO UN REGALO?

Abbiamo scritto che già in antichità si usava decorare le uova di gallina, ma a farle diventare un gioiello è stato Edoardo I, re d’Inghilterra, che nel XIII secolo commissionò la creazione di circa 450 uova rivestite d’oro da donare in occasione della Pasqua. Le uova decorate più famose, invece, sono quelle dell’orafo Peter Carl Fabergé che nel 1885 fu incaricato dallo zar Alessandro III di Russia di creare per la Pasqua un uovo gioiello per la zarina Maria Fëdorovna. Egli ideò un uovo di platino smaltato di bianco contenente un tuorlo d’oro che a sua volta conteneva due regali, una piccola corona imperiale con rubino a forma d’uovo e una gallinella d’oro.

Uova Fabergé.

Uova Fabergé (shakko, w).

Dalle uova di Fabergé è nata la tradizione del regalo all’interno dell’uovo di cioccolato.

PERCHÉ EBREI E CRISTIANI CELEBRANO LA PASQUA IN MODO DIVERSO?

Perché festeggiano due eventi diversi. Gli ebrei festeggiano la liberazione del popolo di Israele dall’Egitto, mentre i cristiani festeggiano la resurrezione di Gesù Cristo.

> QUI SCOPRI DI PIÙ SULLE DIFFERENZE FRA LA PASQUA EBRAICA E LA PASQUA CRISTIANA

CHI HA DECISO LA DATA DELLA PASQUA?

È stato il Concilio di Nicea (dal 20 maggio al 25 luglio dell’anno 325) che fra le varie cose stabilì il criterio per la determinazione della data della Pasqua cristiana che deve cadere la domenica seguente il primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera, considerato corrispondente al giorno del 21 di marzo.
La Pasqua cristiana cade circa nello stesso periodo di Pesach, sebbene venga fatta coincidere sempre con la domenica

Il calcolo per determinare la sua data si base su un calendario lunisolare (anno solare a più fasi lunari) simile al calendario ebraico ed è variabile di anno in anno secondo i cicli lunari. Cade comunque la domenica successiva al primo plenilunio della stagione.

La Pasqua Ebraica è celebrata al tramonto del giorno 14 del mese di Nisan del calendario ebraico (tra il mese di marzo e quello di aprile), quindi il 15 del mese di Nisan dovrebbe corrispondere sempre al primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera (21 marzo); ma poiché l’anno ebraico medio è di circa 6 minuti e mezzo più lungo rispetto all’anno tropico, nel corso dei secoli si sono accumulati alcuni giorni di ritardo nella definizione convenzionale del plenilunio.
La Pasqua ebraica quindi cade sempre tra il 26 marzo (nel XXI secolo è avvenuto nel 2013 e avverrà nel 2089) e il 25 aprile (nel 2043 e 2062) del calendario gregoriano.

PERCHÉ SI USA LA COLOMBA A PASQUA?

La colomba è il simbolo della pace e dell’amore. Questo sin da quando fu una colomba a portare il rametto d’ulivo a Noè facendogli capire che era finito il Diluvio universale ed era iniziata una nuova era di pace tra Dio e gli uomini. (Gen 8, 11).
Quindi la Colomba segna un nuovo inizio e la resurrezione di Gesù segna un nuovo inizio con la sconfitta della morte e la remissione dei peccati che avviene il giorno di Pasqua.
La Colomba rappresenta anche lo Spirito Santo che viene visto scendere dal cielo in forma di colomba durante il Battesimo di Cristo ((Mt 3,16-17; Mc 1,10-11; Lc 3,22; Gv 1,32).

COS’È LA COLOMBA PASQUALE?

Partendo dal concetto che la Colomba è il simbolo della Pasqua, nei secoli si è fatto diventare un dolce. Chi ha inventato la Colomba Pasquale? Ci sono varie leggende:

• Nel 569 il re dei Longobardi Alboino scese in Italia dove sconfisse i Bizantini conquistando Pavia dopo una lunga resistenza. Alboino avrebbe voluto uccidere tutti ma il popolo sottomesso gli offrirono dei soffici dolci, in particolare uno a base di pasta di pane e miele, a forma di colomba, l’animale della pace. Fu abbastanza per perdonarli e Alboino elesse Pavia a sua capitale.
• Intorno al 610 la regina Teodolinda, regina consorte dei Longobardi e d’Italia, ospitò un gruppo di missionari irlandesi guidati da Colombano. La sovrana li accolse con una tavola imbandita, ma loro erano in tempo di Quaresima e si rifiutarono. Teodolinda si offesero ma Colombano benedì la tavolata e le carni si trasformarono in colombe di pane bianco.
• Nel 1176 a Legnano (Milano) l’esercito imperiale di Federico Barbarossa e le truppe della Lega Lombarda si preparavano alla battaglia quando uno dei comandanti delle truppe comunali (forse Alberto da Giussano) vide alcune colombe posarsi sul Carroccio, incuranti del pericolo imminente. Il comandante interpretò come coraggioso il comportamento di quegli uccelli e decise di far preparare dai suoi cuochi dei pani a forma di colomba a base di farina, lievito e uova da distribuire tra i suoi uomini, come sprone in vista della battaglia. Che in effetti la Lega Lombarda vinse.
• Sarebbe nata in Veneto come evoluzione di una focaccia già esistente aggiungendo burro, uova e miele all’impasto del pane. La forma della colomba sarebbe stata data alla focaccia da un anonimo pasticciere di Verona, nell’ottocento.
• La colomba che conosciamo oggi, invece, nasce negli anni Trenta del secolo scorso a Milano ad opera di Dino Villani, geniale artista e pubblicitario, che a quei tempi lavorava alla Motta. La sua idea fu di creare un dolce alternativo al monopolio dell’Uovo di cioccolato che veniva realizzato a Torino. E così modificò la linea produttiva dei panettoni invernali per realizzare un dolce simile ma un po’ diverso per Pasqua, la colomba appunto.

PERCHÉ SI FA IL CESTO PASQUALE?

Si tratta di un cesto contenente i cibi tradizionalmente vietati da consumare durante la Quaresima (uova, carne, latticini), che viene benedetto da un sacerdote per segnare la fine del digiuno quaresimale. Ancora oggi si usa, ma con alcune differenze fra il cristianesimo occidentale e quello orientale: in quello orientale i cesti pasquali sono quelli originali (benedetti prima del servizio di mezzanotte del sabato santo e il loro contenuto è consumato durante la festa), mentre in Occidente l’enfasi è sul fare un sacrificio quaresimale come rinunciare ad alcuni piaceri come cioccolato e biscotti piuttosto che sulla tradizionale astinenza da carne, latticini e vino. Ecco perché spesso i cesti pasquali sono riempiti di uova di cioccolato, cibo, giocattoli o altro.

CHE COS’È LA SETTIMANA SANTA?

Nella cristianità occidentale, la Settimana Santa è quel periodo che contiene i giorni del Triduo pasquale (tre giorni consecutivi di preghiera) incluso il giovedì santo, che commemora la lavanda dei piedi e l’Ultima Cena, così come il venerdì santo, che commemora la crocifissione e la morte di Gesù. La Settimana Santa si conclude con la domenica di Pasqua.
A livello religioso, il tempo pasquale inizia la domenica di Pasqua e dura 7 settimane, terminando con l’arrivo del 50º giorno, la domenica di Pentecoste.

COSA RAPPRESENTA LA QUARESIMA?

La Quaresima è il periodo che conduce al fine settimana della Pasqua. Dura circa 40 giorni e cambia a seconda del rito: per quello Romano inizia il Mercoledì delle ceneri e si conclude il Giovedì santo, per il rito Ambrosiano comincia la domenica successiva al Martedì grasso e si conclude il Giovedì santo. Ricorda i 40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano e prima del suo ministero pubblico.

La Quaresima è il periodo per convertirsi a Dio e per questo le pratiche tipiche sono:

• Il digiuno ecclesiastico: tutti i maggiorenni fino al 60º anno iniziato osservino il digiuno “il mercoledì delle ceneri e il venerdì della Passione e Morte del Signore Nostro Gesù Cristo”.
• Astinenza dalle carni (magro) il venerdì: indica l’abbandono del lusso per una vita più essenziale. Questo perché a quei tempi il pesce era più economico della carne che era riservata ai benestanti.
• La preghiera individuale e comunitaria.
• La carità e l’amore fraterno.

PERCHÉ SI FA IL DIGIUNO ECCLESIASTICO?

Come abbiamo visto, il digiuno è una forma di penitenza che avviene in alcuni giorni. Questi giorni variano a seconda della Chiesa:

• Chiesa Cattolica: astinenza dalle carni il Mercoledì delle Ceneri (per il rito ambrosiano, il primo venerdì di Quaresima) e il Venerdì Santo. L’obbligo inizia a 18 anni compiuti e termina a 60 anni incominciati. Si può fare un solo pasto durante la giornata. I Vescovi italiani, però, hanno proposto delle forme di penitenza alternative come l’astensione dal fumo e dalle bevande alcoliche, dalla ricerca di forme smodate di divertimento, dai comportamenti consumistici, e dalla televisione.
• Chiesa Ortodossa e Orientale: Si digiuna due volte la settimana (mercoledì e venerdì) non mangiando al mattino e dopo mezzogiorno, astenendosi da ogni cibo di derivazione animale, dal vino, dalle bevande alcoliche e dall’olio d’oliva. Non si applica la settimana seguente la Pasqua e il periodo tra Natale e la Vigilia della Teofania e una settimana precedente il grande digiuno della Grande Quaresima. Si digiuna pienamente nella Quaresima che precede la Pasqua, con particolare rigore.
• Chiesa protestante: Il digiuno è un esercizio spirituale soggettivo e ognuno decide di digiunare come meglio crede.

Il digiuno riguarda i ragazzi dai 14 anni ai 18 (astinenza dalla carne ma sono ammesse uova e latticini), e dai 18 ai 60 anni al digiuno ecclesiastico.
Il fatto che in Quaresima non si debba mangiare la carne spiega l’esistenza del Carnevale (dal latino Carnem levare) che finisce proprio quando inizia la Quaresima.

COS’È IL GIOVEDÌ SANTO?

Il giovedì santo è il giovedì precedente alla domenica di Pasqua e si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia perché rappresenta l’immagine dell’Ultima Cena di Gesù con gli apostoli. Quella in cui Gesù rappresenta il pane come il suo corpo e il vino come suo sangue e in cui dice a Giuda Iscariota: «Quello che devi fare, fallo presto».

COS’È IL VENERDÌ SANTO?

È il venerdì precedente alla domenica di Pasqua ed è quella in cui si ricorda la passione e la crocifissione di Gesù Cristo.

COS’È IL SABATO SANTO?

Non tutti sanno che anche il sabato prima di Pasqua è una festa religiosa con un suo significato. Si ricorda la discesa di Gesù Cristo negli inferi. Dopo la morte, infatti, l’anima di Gesù (non il corpo) scende agli inferi per circa 40 ore dove sconfigge la morte e il diavolo, libera le anime dei giusti morti prima di lui e apre loro le porte del Paradiso. A quel punto rientra nel suo corpo nel sepolcro da cui si libera la domenica. La Discesa di Cristo agli inferi è descritta nella Summa Theologiae di San Tommaso d’Aquino e dal Catechismo della Chiesa Cattolica.
È un giorno di attesa, di silenzio, dove tutto si ferma e infatti non si celebra la messa e infatti la Chiesa ortodossa chiama questo giorno il “Grande riposo”. La santa comunione si può dare soltanto a chi è in pericolo di vita.

COS’È LA VEGLIA PASQUALE

È la messa che celebra la resurrezione di Gesù e si tiene dopo il tramonto del sabato santo e prima dell’alba della domenica di Pasqua. È la celebrazione più importante dell’anno liturgico.

COS’È IL TRIDUO PASQUALE

È il momento in cui si celebra il passaggio completo di questa festa: la passione, la morte, la discesa “agli inferi” e la resurrezione. Comincia la sera di giovedì santo e comprende la veglia pasquale e il resto del giorno liturgico di Domenica di Pasqua.

 

Foto: Mike Murray (Pexels)

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