Come si vive SENZA MILZA dopo la splenectomia? Cosa sapere e cosa fare per non farti prendere dal panico
Domanda: Dovrò fare una splenectomia e sono preoccupato. Vivere senza milza mi cambierà la vita in peggio? Potrò avere una vita normale?
“Cuore,
pompa il sangue nella milza
destinato alla mia milza;
pochi sanno a cosa serve e non lo dicono.
Pochi sanno e non lo dicono”.
È il testo della canzone “Perché nessuno mi dice a cosa serve la milza?” di una vecchia canzone di Elio e le storie Tese e non aveva tutti i torti. A cosa serve la milza? Se ti hanno detto che dovresti togliere la milza è probabile che ti diranno che non serve a niente e che, tutto sommato, se ne può fare a meno. Forse gli amici ti citeranno Carlo Verdone in “Troppo Forte” quando il suo avvocato gli consiglia di farsela asportare per vincere una causa miliardaria. Anche perché tanto “non serve a niente”. È davvero così?
TOGLIERE LA MILZA, OVVERO LA SPLENECTOMIA
La splenectomia (asportazione della milza) è un’operazione ormai molto diffusa che viene effettuata per vari motivi. Perché viene asportata? Per un trauma? Per una malattia? I motivi sono tanti e se si è arrivati a questa decisione, è molto probabile che le alternative non siano adatte. L’importante è sapere che la milza è un organo non vitale e quindi può essere asportata se necessario, ma non inutile perché la milza svolge un ruolo molto importante nella difesa immunitaria: è grazie alla milza che possiamo proteggerci dalle infezioni batteriche. Non contro i virus, ma contro i batteri. Per intenderci, nell’epoca del Covid alcune nazioni avevano inserito gli splenectomizzati fra i fragili mentre altri no. Perché? Perché il Covid è un virus e contro di esso la milza non viene coinvolta. Erano comunque considerati fragili perché un eventuale ricovero ospedaliero poteva far prendere qualche infezione batterica che invece è compito della milza.
SENZA MILZA BISOGNA FARE PIÙ ATTENZIONE
È vero che senza la milza si diventa più vulnerabili nei confronti delle infezioni batteriche, e quindi bisogna vivere con un po’ di attenzione in più:
• Fare subito i vaccini di base raccomandati (pneumococco, meningococco, haemophilus-B, antinfluenzale, Covid-19) e quelli alla bisogna (in caso di viaggi in zone dove le infezioni batteriche sono diffuse),
• Imparare ad usare farmaci come gli antibiotici o la penicillina in caso di bisogno. Ad esempio, quando si è punti da un animale, quando si fa la pulizia dei denti o altri lavori dal dentista, quando si subiscono interventi e, ovviamente, quando si hanno sintomi come febbre, forte mal di gola o tosse o altro. È molto importante contattare subito il proprio medico.
• Curare di più l’igiene generale e in particolare la pulizia delle mani.
L’ANTIBIOTICO SEMPRE A PORTATA
Spieghiamo meglio questo passaggio della necessità dell’antibiotico. La febbre è una reazione naturale del corpo e indica che sta affrontando qualcosa di strano al suo interno, ma noi non sappiamo cosa. Può essere un virus, un batterio non complicato o un altro motivo non importante. In questi casi il nostro organismo può affrontarlo con gli altri mezzi del sistema immunitario perché il compito della milza verrà in parte sopperito da altri organi.
E se invece si tratti di un batterio più complesso? In quel caso il nostro organismo non potrebbe reagire al meglio e quindi potrebbe portare ad una complicazione. Ecco perché bisogna anticipare addestrando il nostro sistema immunitario attraverso i vaccini e affrontare il problema con l’antibiotico prima che diventi troppo importante. Questo ci porta ad avere sempre con noi una scatola di antibiotico pronto all’uso. Farsi fare la prescrizione e andare a comprarlo in farmacia potrebbe farci perdere troppo tempo.
LA PROFILASSI ANTIBIOTICA POST-SPLENECTOMIA
Qualunque sia la causa, è probabile che il medico indichi l‘assunzione di un antibiotico (o penicillina) mensile per 3 anni. Alcuni si spingono anche a 5 anni. A volte viene prescritto lo Zitromax, ma non è detto, ce ne sono molti. Questo perché il nostro sistema immunitario si basa anche sulla milza per affrontare dei batteri e quindi non sarebbe pronto in caso di attacco. Usando un antibiotico, invece, si va un po’ a sopperire a questa mancanza, almeno finché il sistema immunitario non si riorganizza e a quel punto agirà di conseguenza, dando ad altri organi alcuni compiti specifici della milza. Passati questi 3 o 5 anni, ci si potrà gestire da soli.
Scriviamo “è probabile” perché ci sono anche medici o nazioni in cui non viene prescritta alcuna profilassi antibiotica, dipende da caso a caso e da medico a medico. È facile scoprire questa cosa consultando i vari gruppi Facebook sulla splenectomia.
LA QUESTIONE DEI VACCINI
C’è un protocollo da seguire, non è che si opera a caso. Anche in casi di splenectomia di emergenza, dovuta ad esempio ad un trauma, dopo l’operazione si dovrà seguire il protocollo sanitario che prevede il farsi dei vaccini specifici: anti-meningococco, anti-pneumococco e anti-Haemophilus-B. Queste sono malattie (meningite e polmonite da pneumococco) causate da uno specifico tipo di batteri che solitamente affronta la milza. Sono pericolosi per tutti, anche per chi ha la milza, ma senza di essa diventano decisamente pericolosi e, soprattutto, fulminei. Bisognerebbe essere molto tempestivi nell’intervenire. Per fortuna ci sono i vaccini e bisogna farli tutti: quello anti-pneumococco, ad esempio, ce ne sono di due tipi (13 e 23) e vanno fatti entrambi perché coinvolgono diversi ceppi di batteri.
Quanto durano i vaccini? Dipende, alcuni basta farli una volta sola perché poi subentra la memoria immunitaria, altri vanno ripetuti. I medici dicono che non è importante fare la “conta degli anticorpi” (è un’analisi del sangue che si può fare insieme all’emocromo) ma è un’informazione in più. La memoria immunitaria è la via secondaria del sistema immunitario. Quando un patogeno entra nel nostro organismo, il sistema immunitario prova ad affrontarlo con una prima linea di difesa ma se non riesce a batterlo, allora cercherà in una specie di “archivio” le strategie che ha usato in passato per vincerlo. Se lo trova, allora utilizzerà gli anticorpi corretti per sconfiggerlo. Questo è ciò che fanno i vaccini: aggiungono a quell'”archivio” le informazioni per vincere questi batteri che quindi ci faranno un po’ meno paura. O, almeno, ci daranno il tempo per affrontarli in un ospedale.
Sono importanti anche gli altri (covid e influenzali) ma più per il discorso di prima perché si rivolgono contro dei virus.
Il problema è che non tutti i vaccini danno una memoria immunitaria e per questo è bene rivolgersi a un centro vaccinale per avere tutte le informazioni e per farsi fare i vaccini.
FARSI SPIEGARE TUTTO DAL MEDICO
Comunque, è bene che prima dell’operazione il paziente si faccia spiegare bene dal suo medico tutto ciò che deve fare. Attenzione, però, perché anche se si tratta di una operazione di routine che ormai viene effettuata quasi sempre in laparoscopia e che non lascia segni troppo evidenti, la splenectomia non è così diffusa e quindi è probabile che il tuo medico di base non abbia pazienti splenectomizzati o ne abbia mai avuti, quindi fatti spiegare bene tutto da chi ti ha consigliato la splenectomia o dal medico che la effettuerà.
SI PUÒ VIVERE SENZA MILZA?
Arriviamo alla domanda delle domande. Quanto detto ci deve spaventare? No, perché si potrà vivere tranquillamente come al solito, solo con un po’ di attenzione in più. Non bisogna stravolgere tutto anche se sarà bene seguire di più la propria igiene delle mani (i batteri entrano spesso attraverso le mani) e fare attenzione quando abbiamo la febbre.
Quindi, si può vivere senza milza? Sì, decisamente sì, e questa è la risposta più importante. Ovviamente dipende dall’età, dalle cause per cui è stata necessaria la splenectomia e dalla condizione di salute generale della persona. In generale, comunque, si potrebbe andare incontro a qualche problemino fisico in più, ma in generale nulla di preoccupante, almeno nella maggioranza dei casi, poi ci sono sempre le eccezioni, come tutto. Ci si può ammalare di più? Non è detto, se il resto dell’organismo è in salute, non ci saranno più febbri o raffreddori o altro. Poi tutto è soggettivo, ci sono persone che vivono senza milza da più di 50 anni e non hanno avuto problemi di salute e altri sì, ma dipende da caso a caso. Certamente ci sono milioni di persone al mondo che vivono tranquillamente senza la milza, molti sono anche personaggi che conosciamo bene perché sono atleti o attori: ecco la lista dei personaggi famosi che vivono senza milza. Se Keanu Reeves ha fatto decine di film senza problemi…
L’importante è essere educati sul cosa significhi vivere senza milza e sul cosa fare in caso di problemi, ed è probabile che anche grazie a questa maggiore consapevolezza, uno splenectomizzato si ammali meno rispetto a quando aveva la milza e non si curava di nulla.
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