La clamorosa rivelazione di PIPPO FRANCO: «Ho visto la Madonna più volte e capisco i suoi messaggi»
Il nome di Pippo Franco è legato a filo doppio con la storia della comicità italiana a partire dai film-cult degli anni ‘70 e ‘80 per passare al “Bagaglino” e tanto ancora. Dietro il comico, però, c’è un uomo che ha vissuto tante esperienze, sempre guidato da una Fede in Dio che ha anche raccontato in una biografia particolare, “La morte non esiste. La mia vita oltre i confini della vita” (Piemmeincontri) scritto in collaborazione con Rita Coluzzi. Un libro in cui rilegge la sua carriera con un’ottica spirituale in cui ogni azione è stata dettata dalla presenza dello Spirito Santo che in maniera misteriosa e coinvolgente ci parla dell’aldilà. Un libro con molte sorprese, vediamone alcune.
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Ha visto la Madonna, più volte
Una voce che suggerisce una speranza: la morte non è l’ultima parola, ma una porta che si apre sull’infinito. Pippo non tiene più segreta la sua Fede, anzi, ed p stato anche testimone di un’apparizione mariana a Medjugorje, come ha rivelato al sito Papaboys 3.0:
«Lavoro, quando posso e quando mi dà la possibilità di farlo, per una delle veggenti di Medjugorje che si chiama: Marija Pavlovic. Lei vede la Madonna tutti i giorni. Più di una volta, mi è capitato di assistere all’apparizione ed ogni volta è un grandissimo privilegio. La prima volta mi è successo, a casa sua, a Medjugorje. Lei ha una casa con dentro una piccola chiesa, che ospita circa 80 persone. Anche lì ho assistito all’apparizione della Madonna».
Pippo si spiega meglio, soprattutto sui messaggi che la Madonna invia e che per alcuni sono tutti uguali:
«È l’esatto opposto. Sono uguali per chi non sa leggere e vive di cecità spirituale. Ogni volta che li leggo, è come se in quel momento avessi quel preciso problema. La Madonna è una donna, senza retorica, parla direttamente al cuore delle persone».
Una svolta a 41 anni
Negli anni la sua vita è profondamente cambiata, soprattutto verso i 41 anni. Prima, al momento del primo periodo di successo, l’attore si era un po’ allontanato dalla Fede, come se non avesse il tempo da dedicargli, quindi non andavo a messa e non seguiva le cose che poi sono diventate sostanziali. A 41 anni, lo Spirito gli si è prepotentemente presentato, e da quel momento è iniziata la sua parte migliore. Per Pippo noi viviamo in una vita illusoria (quella terrena) mentre quella reale è quella oltre la morte: «Non siamo esseri umani in cerca di un’esperienza spirituale ma esseri spirituali in cerca di un’esperienza umana». A “Credere” si spiega meglio:
«Siamo nati per essere santi, dobbiamo impegnarci costantemente per santificare noi stessi compiendo la volontà di Dio. (…) C’è tanta depressione in giro proprio perché nell’esistenza della gente manca la spiritualità, le giornate scorrono via senza un riferimento a quello che dà senso alla fatica quotidiana. Se non c’è mai un richiamo allo Spirito che ci accompagna alla scoperta della bellezza della vita, è evidente che non si può vivere la festa dell’incontro con Gesù».
Il problema dell’uomo moderno
La causa di questa crisi è data dal fatto che oggi la ricchezza dell’uomo, come ha spiegato a “Trinità e Liberazione”:
«Dipende dall’andamento delle borse, è del tutto virtuale. L’anima umana, che già Platone considerava come il centro dell’essere, è stata divorata dal non-pensiero, elemento essenziale della prigionia del desiderio di apparire e di comprare. L’industria mondiale vede l’essere umano come la pedina di un profitto. Per l’industria l’uomo di oggi deve lavorare, spendere, consumare, non porsi domande sul senso della vita e del morire: una trappola micidiale».
Il segreto della felicità
Cos’è invece la vita? Per Pippo Franco è andare in una direzione opposta a quella del consumismo, ovvero di affidarsi allo Spirito Santo: «Non ho progetti per il futuro nel senso che è il futuro che fa progetti per me. Non è semplicemente una battuta. Voglio dire che io vivo cercando di realizzare la volontà dello Spirito Santo che dà segnali molto precisi su ciò che si deve fare: basta essere accorti agli andamenti delle cose e dei fatti, sapendo rinunciare ai desideri che non ci appartengono che, solitamente, sono quelli che non appartengono all’anima». Per Pippo è questo il segreto della felicità:
«Sostanzialmente sì perché ho destrutturato il mio orgoglio ma la battaglia dell’esperienza umana non ha termine. E’ questo il bello della vita che ci spinge a diventare, sempre di più, quello che siamo».
Foto: L’Aria che tira
Fonti: Trinità e Liberazione, Credere, Papaboys
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