La storia di CLARA ZETKIN, la donna (oggi sconosciuta) che più di tutte ha lottato per i DIRITTI DELLE DONNE
Conosci Clara Zetkin? Probabilmente no. Oggi le donne hanno pari diritti (anche se, purtroppo, meno opportunità), ma fino a qualche decennio fa non era affatto così. Oggi festeggiamo la festa della donna (scopri qui la sua vera storia) con meno veemenza di prima, è perché il mondo è finalmente cambiato, ma se siamo arrivati a questo punto è perché molte donne hanno dedicato la loro vita alla lotta per i pari diritti e le pari opportunità. Tra queste c’è sicuramente una donna che in pochi conoscono e che invece ha giocato un ruolo fondamentale per i diritti delle donne, Clara Zetkin. La Zetkin era la leader del movimento operaio tedesco, ma è stata molto di più, è stata una figura fondamentale del movimento socialista e femminista in Germania e in Europa alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo, il periodo cruciale per ciò che è successo dopo. Senza quegli anni, i movimenti femministi e politici del secondo dopoguerra non avrebbero avuto la stessa forza. Ecco la sua storia.
TUTTO È INIZIATO PER CASO
Nata il 5 luglio 1857 a Wiederau (Germania), Clara Zetkin si è avvicinata alla politica per caso. Mentre studiava per diventare insegnante scoprì la passione per la politica e la volontà di dedicarsi attivamente per il miglioramento della condizione femminile in quel periodo. Così la Zetkin aderì ai movimenti femminista e dei lavoratori in Germania. Nel 1878 aderì al Partito Socialista dei Lavoratori della Germania, ovvero quello che poi sarebbe diventato il Partito Socialdemocratico di Germania (SPD), come si chiama ancora oggi. Per via della sua fede socialista e comunista, negli anni ha dovuto cambiare spesso città vivendo a Zurigo, a Parigi, a Berlino e, negli ultimi anni, in Unione Sovietica dove ha continuato la sua attività a favore delle pari opportunità e del voto femminile.
I SUOI SUCCESSI
È stata una delle prime donne a parlare in pubblico al Congresso del Partito Socialdemocratico tedesco nel 1891 per fare un appello all’organizzazione delle donne lavoratrici e alla lotta per il suffragio universale.
Diede inizio ai movimenti femministi social-democratici in Germania, ha diretto il primo giornale socialista femminile, il Die Gleichheit (L’Uguaglianza) che nel 1912 superava le centomila copie, ha scritto libri per i diritti delle donne (“La questione femminile e la lotta al revisionismo”), e ha giocato anche un ruolo importante nell’organizzazione della suddetta Conferenza internazionale delle donne socialiste di Copenaghen del 1910, quella in cui fu lei a chiedere di stabilire l’8 marzo come festa delle donne.
Lo scoppio della guerra l’ha vista in prima linea d’opposizione: rifiutò la politica del Burgfrieden (un armistizio col governo, con la promessa di astenersi da qualsiasi sciopero durante la guerra), organizzò a Berlino una conferenza internazionale delle donne socialiste contro la guerra nel 1915, fu fra i co-fondatori della Lega Spartachista che si distaccò dall’SPD che era più favorevole alla guerra, entrò a far parte del KPD (partito comunista di Germania).
IL CONFRONTO CON LENIN
Intervistò Lenin nel 1920 per il The Women’s Question (qui trovi il testo). Nel suo dialogo con Lenin, la Zetkin chiedeva l’istituzione di un Congresso internazionale di donne senza distinzione di partito. Un Congresso che avrebbe dovuto avere l’obiettivo di migliorare il diritto delle donne al lavoro professionale, la questione di un pari salario per un pari lavoro, la questione del sindacato, delle previdenze sociali, delle istituzioni sociali d’aiuto per le madri e molto altro. Per Lenin, invece, il Congresso era solo un luogo dove allenarsi alla rivoluzione. La sua era un’idea utilitaristica: «Abbiamo a che fare con milioni di donne. Il nostro partito russo sarà favorevole a tutte le proposte e misure che contribuiranno ad attirarle nel nostro movimento. Se non sono con noi la controrivoluzione potrebbe condurle contro di noi». Tradotto: portiamo le donne dalla nostra parte con qualche contentino, perché così poi non saranno contro di noi. Non proprio l’idea della Zetkin.
I PASSI IN AVANTI…
La rivoluzione del ’17, comunque, migliorò un po’ la condizione delle donne anche se non come voleva lei. Furono creati degli asili e delle mense per aiutare le donne a uscire dalle case e diventare forza produttiva nell’edilizia, nelle miniere, nei porti, nella produzione intellettuale ed industriale, nell’amministrazione e così via. Nel 1921, durante la III Internazionale, la Zetkin istituì un Segretariato Internazionale femminile aperto alle rappresentanti di tutte le sezioni delle donne socialiste con l’obiettivo di migliorare la condizione delle donne che non avrebbe più dovuto essere “contro l’uomo”, ma “insieme all’uomo” perché la Zetkin si era resa conto che una vera liberazione ci sarebbe stata solo quando le donne avrebbero potuto partecipare alla distribuzione e all’organizzazione del lavoro e della produzione.
Dal 1920 al 1933 è stata deputata del KDP nel Reichstag, la Camera bassa del potere legislativo della Repubblica di Weimar. Del KDP è stata anche presidente dell’ala sinistra tedesca.
…NONOSTANTE L’ESILIO
Per le sue idee e le sue azioni è stata arrestata, mandata in esilio, ha manifestato contro tutto e tutti, anche in un’epoca in cui non era semplice farlo. Non si è mai arresa e se oggi le donne hanno ottenuto quello che giustamente e naturalmente è loro dovuto, lo si deve anche a donne come lei. È morta nel 1933 in Russia a Archangel’skoe dove era stata mandata in esilio da Hitler dopo al messa al bando del partito comunista tedesco.
L’esilio però non l’ha fermata. È morta a 76 anni senza essersi mai arresa e avendo lottato ogni giorno della sua vita. Ecco perché ancora oggi è considerata una fonte di ispirazione per le donne di tutto il mondo.
Fonti: Wikipedia, Enciclopediadelledonne.it
Foto: Badia, Gilbert: Clara Zetkin. Eine neue Biographie, Dietz Verlag Berlin (Wikipedia)
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