La bellezza ideale secondo LEONARDO DA VINCI
Si è tenuto all’interno del “Palazzo Strozzi Sacrati” un convegno sulla “Bellezza Ideale” per celebrare il 560° anniversario della fondazione dell’Accademia Neoplatonica di Firenze. Organizzato dalla Regione Toscana con la partecipazione del Presidente Eugenio Giani, del Club Unesco di Firenze rappresentato dal Presidente Vittorio Gasparrini e del Comitato Internazionale Leonardo da Vinci. Questo evento ha visto il notevole intervento di Annalisa Di Maria, grande esperta di Leonardo da Vinci e specialista in neoplatonismo fiorentino, e Jean-Charles Pomerol, professore emerito della Sorbona, che ha presieduto L’UPMC e il comitato scientifico dell’CNRS di Parigi.
Attraverso un meraviglioso discorso sulla bellezza ideale e sul neoplatonismo, vennero alla luce le eccellenze fiorentine dell’epoca rinascimentale. L’esperta Di Maria ha condiviso la sua incredibile conoscenza, mostrando come l’Accademia Neoplatonica, creata da Cosimo de’ Medici, abbia svolto un ruolo essenziale nello sviluppo filosofico e artistico della Toscana. «Durante il Rinascimento, i valori artistici e i canoni dell’Antichità rappresentarono quindi un ideale da seguire e costituirono i criteri di giudizio estetico del tempo. In questa ricerca della bellezza ideale, la matematica era la base di tutte le creazioni. Per Leonardo, questa bellezza ideale non poteva quindi essere che l’espressione di un codice matematico nascosto o di una geometria immanente, quasi di essenza divina», ha precisato l’esperta al giornalista Mirko Mascioli.
ALLA BASE C’È IL RAPPORTO AUREO
L’intervento del Pr. Pomerol ha riguardato una recente pubblicazione su una delle più grandi riviste scientifiche del mondo, ISTE OPEN SCIENCE, “Neoplatonic influence and divine proportions in Leonardo da Vinci” che dimostra misure universali immaginate dal maestro toscano, basate sul rapporto aureo. Leonardo aveva escogitato un sistema di identiche proporzioni per tutti gli esseri viventi, una metodologia che aveva accuratamente tenuto per sé e che i contemporanei del suo tempo avevano cercato di decifrare. La sovrapposizione trasparente del Cavallo Ideale di Leonardo da Vinci sull’Uomo Vitruviano ha rivelato una proporzionalità identica, tanto che gli arti sono posti nello stesso posto, il che crea un legame indelebile tra questi due disegni, legato alla sua visione del perfetto essere e “Bellezza Ideale”.
LEONARDO DA VINCI E L’UOMO VITRUVIANO
Questi calcoli testimoniano lo sforzo di definire un cavallo ideale e di stabilire proporzioni ispirate a un sistema già applicato all’uomo vitruviano. La descrizione del Codex Huygens e della teoria dell’arte di Leonardo da Vinci, datata al XVI secolo, ci insegna che Leonardo spinse all’estremo questo sistema di calcoli, riuscendo a misurare le unità più piccole. Nei suoi studi sui cavalli come negli studi sulle proporzioni umane, i metodi usati per misurare e registrare i rapporti proporzionali sono caratteristici di Leonardo: ad essi ricorreva solo e non sono mai stati ripresi da un altro teorico. Leonardo da Vinci cercò quindi di disegnare un “Cavallo Vitruviano”, con proporzioni perfette ispirate alle proporzioni dell’uomo. Questa prodigiosa e affascinante scoperta sconvolge il mondo dell’arte e rivela, ancora una volta, il suo ineguagliabile genio.
LEONARDO DA VINCI E L’ULTIMA CENA
Un’altra importante scoperta riguarda l’Ultima Cena. L’influenza del neoplatonismo si incarna nella figura degli apostoli che prendono in prestito i loro volti da illustri saggi dell’antichità greco-romana “Pitagora, Marco Aurelio, Talete”.
Questo convegno ha onorato la Fondazione Ferragamo. Il Presidente Leonardo Ferragamo ha ricevuto un Premio Internazionale per il recupero di elementi artistici del Patrimonio Culturale Mondiale. Un altro premio è stato assegnato alla Regione Toscana per la Sezione Beni Architettonici “Recupero e il Restauro delle Ville Medicee”. L’autore di queste sculture è Andrea Da Montefeltro, riconosciuto per aver ricevuto dall’ONU un premio internazionale per la pace nel mondo nell’arte.
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