20 domande sulla CONVIVENZA da farti prima di decidere
Domanda: Con il mio ragazzo stiamo pensando alla convivenza, ma io ho ancora qualche dubbio sul vivere insieme. Potete aiutarmi?
Matrimonio o convivenza? Senti spesso l’esigenza di dare alla tua storia delle basi solide. Puntate al matrimonio, ma vorreste arrivarci per gradi e ora pensate ad andare a vivere insieme. Tutto bello, eppure i dubbi ti assalgono perché anche questo passo richiede una decisione ponderata. Sono molti gli aspetti da prendere seriamente in considerazione prima di andare a convivere, in particolare quelli meno divertenti e più pratici. Ecco tutto ciò che volevi sapere e che nessuno ti ha detto sulla convivenza.
- Vivere insieme a casa sua?
Tra conviventi non esiste alcun obbligo di assistenza morale o materiale. Dunque in caso di rottura lui non è costretto a mantenerti, nemmeno se versi nelle condizioni economiche più disperate. Se la casa è di sua proprietà, il tuo (ormai) ex ha tutto il diritto di “buttarti fuori”! - Contratto d’affitto
Può essere intestato ad entrambi, come d’altronde accade anche per le coppie sposate. Il problema si pone in caso di rottura: dovreste riuscire a mettervi d’accordo decidendo chi dei due possa continuare ad abitarci. - Patto di pre-convivenza
È una prassi poco diffusa, ma potrebbe funzionare. Mettere per iscritto in che modo dividere le spese o a chi appartengono determinati oggetti, può sicuramente evitare dei grossi problemi in caso di fallimento della convivenza. Certo serve che siate d’accordo entrambi perché altrimenti sembra un “mettere le mani avanti” da parte tua. - Bollette e spese
Se la casa è del tuo compagno sei solo moralmente obbligata a dividere le spese con lui, soprattutto se lavori. Non c’è un obbligo formale da parte di un convivente di dividere le spese condominiali o quant’altro col partner intestatario della casa, però c’è il dovere morale legato alla natura della vostra relazione amorosa. Una soluzione potrebbe essere che uno paga l’affitto e l’altro le spese vive (le bollette, la spesa) se queste due spese si equivalgono. - Conto corrente in comune
Sarebbe consigliabile che tu e il tuo partner manteniate dei conti personali e che al massimo apriate un libretto di risparmio o un conto in comune sul quale versare entrambi una somma prestabilita ogni mese, destinata al pagamento delle spese per la casa. - Rimborso spese
Se vi lasciate non è prevista nessuna possibilità di ottenere un’indennità. La natura stessa del rapporto di convivenza, proprio per il fatto di essere un rapporto non istituzionalizzato, espone a grandi rischi. - Conviventi o fidanzati?
È un problema più formale che sostanziale e anche legato all’utilizzo della terminologia del momento. In generale, per “fidanzati” si intendono due persone che si sono già promesse al matrimonio, che lo stanno organizzando. Altrimenti si è conviventi, anche se innamorati. - Se lui è disordinato
II fatto che sia super disordinato ti preoccupa perché non hai nessuna intenzione di corrergli dietro per tutta casa mettendo le sue cose al loro posto. Non sei sua madre! Qui l’unica soluzione è: chiarezza fin da subito. Fissa delle regole chiare prima di andare a viverci insieme. - Il risveglio
Negli anni ‘90 la band di rapper dei Sottotono cantava “Sto tranquillo come domenica mattina, quando mi sveglio e accanto c’è la mia bambina”. È vero, svegliarsi accanto alla persona amata è la cosa più bella del mondo, ti mette di buon umore per tutta la giornata. Che bello prepararsi insieme: lui è nella doccia mentre tu ti lavi i denti, lui che si fa la barba mentre tu ti trucchi… e poi c’è la colazione che potete fare insieme: un’armonia quasi irreale. Bello no? Sì, ma c’è anche il rovescio della medaglia: magari tu o lui la mattina siete intrattabili, oppure andate di corsa per non arrivare tardi all’università o a lavoro e lui/lei vi blocca il bagno… - Dove vivere
È un aspetto importante perché può anche essere un killer per la coppia. Dove abitate, in affitto in una casa nuova o nella seconda casa dei tuoi o dei suoi genitori? Vivete in una stanza dell’appartamento dei parenti? Dove si trova questo posto, vicino il suo lavoro ma lontano dal tuo o viceversa? È bene valutare tutti gli aspetti del “dove” ed evitare il “ma sì, poi vedremo”. - Lo studio
Al tuo compagno dà molto fastidio quando tu torni tardi dall’università o dal lavoro perché ha l’impressione che lo trascuri. Se poi ti porti anche il lavoro a casa allora la questione si complica. Una volta andati a convivere il problema non dovrebbe sussistere perché avrete tutto il tempo di stare insieme senza guardare l’orologio, ma può anche capitare che proprio perché abitate insieme, finite per far passare il compagno in secondo piano: quando abitavate separati cercavate comunque il modo di vedervi e quando stavate insieme pensavate solo a voi. Ora è scontato che vi vedete, quindi potete fare altro. - I propri spazi
Abitare insieme significa condividere gli stessi spazi fisici ma anche psicologici. Tradotto: se lui prima giocava con la Playstation dopo cena, ora non può più farlo perché ci sei tu e tu vuoi che dopo la cena passiate la serata insieme. Oppure, tu eri abituata ad invitare le tue amiche per spettegolare dopo la lezione o l’ufficio mentre ora c’è lui e non puoi più farlo. - Oltre la perfezione
Quando ti veniva a prendere era sempre impeccabile nel suo look, tutto bello, curato, profumato. Poi andate a convivere e vedi anche quello che c’è dietro questa perfezione. Quindi lo vedi spettinato la mattina, i calzettoni o le mutande bucate, quando si mette le dita nel naso, il casino che lascia dopo la doccia, gli odori dopo che è stato in bagno… Lo stesso vale per te: lui ti ha sempre visto con gli outfit studiati, la lingerie giusta, supersexy, mentre ora ti vedrà struccata, mentre fai i gargarismi, e tutto il resto. Dovete farci l’abitudine perché questo è… - Porta del bagno aperta o chiusa?
Può sembrare una stupidaggine, ma non lo è. Andate a convivere e a uno dei due scappa la pipì o altro. Cosa fa? Lascia la porta aperta oppure la chiude? È vero che probabilmente vi siete già visti nudi e avete fatto sesso, ma ci sono dei momenti tabù che possono spegnere ogni desiderio sessuale perché poi certe immagini restano nel cervello. L’amore e l’intimità imporrebbe di lasciare la porta aperta, ma…? - La tv, la console, ecc.
Il monopolio del telecomando, del joypad, della cucina… sembrano stupidaggini ma sono un bel problema! Comunque, la soluzione c’è: decidere insieme trovando un compromesso. Se stasera c’è la partita, domani il film lo scegli tu. Se anche a te piace giocare ai videogiochi, fate due profili e se tu giochi dalle 19 alle 20 mentre lui prepara la cena, lui poi gioca dalle 21 alle 22 mentre tu prepari una torta, e così via. - Calzettoni e tuta
Lui detesta vederti in tenuta da casa, con la tuta addosso e magari anche una maschera di bellezza sul viso… E lo stesso vale per lui, ne abbiamo già parlato. L’obiettivo è quello di non adagiarsi: la convivenza non è l’obiettivo finale della vita di una persona, è l’inizio di una nuova fase. Quindi, non è che prima giravi sempre col tacco 12 e oggi usi le ballerine come una seconda pelle. Devi sempre mantenere uno standard per non far crollare la passione che tiene viva anche l’amore fra voi due. - Il sesso
Quando si è single, si immagina che avere un compagno voglia dire fare sesso tutto il giorno. Poi ci si mette insieme e si aspetta la convivenza per poter essere liberi di far tutto il sesso che si vuole senza pensare agli orari, alla presenza dei parenti o dei coinquilini ecc. Poi arriva la convivenza e comincia la guerra psicologica fra i due: uno vorrebbe farlo tutti i giorni e più volte al giorno, l’altra no. E non è questione di genere sessuale, ma di attitudine. È bene essere chiari: la convivenza non significa sesso costante senza limiti, a meno che non lo vogliate. Anzi, spesso la convivenza porta a meno sesso. - La stanchezza
Giorno dopo giorno è sempre la stessa storia: lei… lui… lui… lei… che noia, che barba, che noia… Dopo i primi tempi in cui è naturale che i partner vogliano stare giorno e notte insieme, arriva la stanchezza e a malapena si ha voglia di vedersi. Questo è il classico problema di ogni coppia: finita la novità ci si annoia. Se la tua non è una relazione collaudata, aspetta un po’ prima di convivere. Rischieresti di stancarti presto del tuo compagno altrimenti. La soluzione c’è: inventarvi sempre cose nuove da fare insieme oppure avere la forza di mantenere vivi i rispettivi hobby. - Il senso di colpa
“Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”. Quando non abitate insieme non vi crea molti problemi se una sera non vi vedete e tu esci con le amiche o lui va a giocare a calcetto con gli amici. Questo cambia radicalmente quando andate a convivere perché appena metterete un piede fuori dalla porta vi assalirà il senso di colpa di lasciarlo da solo. Dovete essere bravi a sforzarvi. - Risolvi i tuoi problemi
La testa sulle spalle è la prima cosa che ti serve se vuoi andare a vivere insieme al tuo ragazzo. Non pensare che alla prima difficoltà tu possa correre dalla mamma, perché è vero che la tua famiglia e le tue amiche sono sempre pronti ad aiutarti, ma più di tanto non possono fare perché non sono fisicamente con te quando poi la sera chiudi la porta di casa. A quel punto siete solo tu e lui. Convivenza non porta solo i vantaggi, porta anche gli svantaggi ed è il primo passo verso una indipendenza dalla famiglia. È il momento in cui inizia ad affrontare la tua vita in cui dovrai sbrigare tutto ciò che di burocratico possa prevedere una convivenza: contratto d’affitto, telefono, luce, gas ecc… e se ti si allaga casa? Che fai? Pensa bene alla grande responsabilità che stai per prenderti.
Foto: Targard, ElisaRiva (Pexels)
© Riproduzione riservata.