DECON/RECON: scopri la tecnica che sta conquistando il mondo dell’arte (usando gli abiti)
Domanda: Sui social ho visto le opere di Daniele De Stefano e Etai Drori che realizzano capi unici di moda. Chi sono? E cosa è il Decon/Recon?
In un mondo che vuole personalizzare tutto rendendo unico ogni pensiero o oggetto, l’ultima moda è quella del Decon/Recon. È l’abbreviazione di “Deconstruction” e “Reconstruction“, una sorta di Distruzione e Ricostruzione. Si tratta dell’arte di personalizzare i prodotti di massa già finiti per trasformarli in un altro prodotto unico. Detta così, però, sembrerebbe solo una semplice operazione di mettere patchwork o colorare, in realtà è molto di più.
DISTRUGGERE E RICOSTRUIRE
Il Decon/Recon è un movimento di alta creatività che però parte da un concetto: il miglioramento del prodotto finito già assemblato. In realtà è una cosa che si fa da sempre nel mondo dell’hardware PC o dei mezzi di trasporto modificati: si prende l’oggetto, lo si scompone in tutti i suoi pezzi, si valuta cosa tenere e cosa cambiare e poi si riassembla tutto.
Oggi questa cosa si fa con tutto e soprattutto con i capi di abbigliamento e gli accessori: prendiamo una sneaker, la scompattiamo in tutti i suoi elementi e poi modifichiamo le parti che non ci piacciono oppure ci realizziamo tutt’altro. In realtà, anche questa non è una gran novità. Già negli anni ’80 c’era chi lo faceva, in particolare Daniel Day, in arte Dapper Dan, che prendeva le stoffe degli abiti delle maison più importanti e le utilizzava per le sue creazioni. Un plagio? Un’imitazione? Un omaggio? Erano le basi della pop art adattata alla moda. Dapper Dan è ancora un mito nella moda, al punto da essere fra le 100 persone più influenti del 2020 secondo il Time.
Oggi a prenderne l’eredità ci sono tanti altri designer e fashion creator che grazie alla manualità, a tanta creatività e ai social, stanno diffondendo quello che oggi viene chiamato Decon/Recon. Che però è un po’ diverso: Dapper Dan prendeva i tessuti delle marche famose, ci realizzava i suoi capi e poi sopra ci metteva i loghi delle maison. I designer di oggi prendono un prodotto già realizzato, lo decostruiscono e poi li ricostruiscono come vogliono.
LE STAR DEL DECON/RECON: ETAI DRORI
A livello mondiale il numero del Decon/Recon è sicuramente Etai Drodi che si è fatto conoscere per le sue creazioni tramite i social. Per capire il suo lavoro, ha preso degli asciugamani di Louis Vuitton e le ha fatte diventare delle mascherine, ma ha anche modificato sneaker, camicie, pantaloni. Ha lanciato la moda “fai da te”, come a voler dire “ma che vi frega di comprare li prodotti delle case di moda, prendete quello che avete e createveli da soli”. Curioso considerando che viene da una famiglia che ha sempre lavorato nella moda: sua nonna aveva una boutique e i suoi genitori hanno una loro casa di moda, la “Petro Zillia”.
LE STAR DEL DECON/RECON: DANIELE DE STEFANO (DESTE)
Ok Etai Drori, ma la moda, si sa, è uno dei punti di forza degli italiani e infatti anche da noi c’è una star del Decon/Recon. Si chiama Daniele De Stefano, ha 28 anni e vive a Gallarate, conosciuto come Deste. De Stefano ha scoperto l’arte del Decon/Recon durante il lockdown del marzo 2020 e destrutturando stoffe, foulard e borse luxury ha dato vita a mascherine di grande impatto ed eleganza che hanno conquistato, in poco tempo, influencer, modelle e personaggi televisivi, da Chiara Ferragni e Fedez a Sfera Ebbasta. Quello fu solo l’inizio perché poi ha iniziato a fare lo stesso con oggetti di arredamento, scarpe e giacche.
La sua è una storia anche di rivalsa perché può davvero dire di “essersi fatto da solo” senza raccomandazioni, puntando solo sulla sua arte: «Prima non mi conosceva nessuno. Oggi mi gratifica che, quando mi incontrano per strada, le persone sanno esattamente quello che faccio. Un obiettivo? Indubbiamente che il mio marchio diventi sempre più importante».
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Foto: Daniele De Stefano (@daniele_destefano)
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